Quando acquistiamo merendine al supermercato, la prima cosa che controlliamo è spesso l’etichetta nutrizionale. Calorie, zuccheri, grassi: tutti dati che ci guidano nella scelta, soprattutto se stiamo cercando di mantenere un’alimentazione equilibrata. Tuttavia, dietro a questi numeri si nasconde una strategia di marketing che molti consumatori non conoscono e che può portare a scelte alimentari inconsapevoli.
Il trucco delle porzioni ridotte: come funziona
L’inganno più sottile nell’etichettatura delle merendine riguarda la definizione di “porzione”. Mentre la normativa europea obbliga i produttori a riportare i valori nutrizionali per 100 grammi di prodotto, molti scelgono di evidenziare maggiormente i dati relativi alla porzione, che spesso corrisponde a una quantità significativamente inferiore rispetto al peso effettivo della merendina.
Prendiamo un esempio concreto: una merendina da 45 grammi potrebbe riportare i valori nutrizionali per una porzione di 30 grammi. Il risultato? I valori di calorie, zuccheri e grassi appaiono automaticamente ridotti del 33%, creando un’illusione di salubrità che non corrisponde alla realtà del consumo.
Perché questa pratica è legale ma fuorviante
Dal punto di vista normativo, questa pratica non viola alcuna legge. I produttori sono liberi di definire le proprie porzioni di riferimento, purché riportino chiaramente anche i valori per 100 grammi. Il problema nasce dal fatto che il consumatore medio tende a focalizzarsi sui numeri più grandi e evidenti, che spesso sono proprio quelli della porzione ridotta.
Questa strategia sfrutta un principio psicologico ben noto: tendiamo a processare più rapidamente le informazioni che appaiono prominenti e facilmente leggibili. Se i valori della porzione sono stampati in caratteri più grandi o posizionati in modo da catturare l’attenzione, il nostro cervello li registra come riferimento principale.
Come riconoscere le porzioni manipolate
Identificare questa pratica richiede un po’ di attenzione, ma con alcuni accorgimenti diventa immediato. Ecco i segnali da tenere d’occhio:
- Discrepanza tra peso della merendina e porzione indicata: se una merendina pesa 50 grammi ma la porzione è di 35 grammi, è evidente che i valori nutrizionali sono stati “ottimizzati”
- Porzioni con numeri “strani”: porzioni da 23 grammi, 37 grammi o altri valori non tondi sono spesso il risultato di calcoli mirati a far rientrare il prodotto in determinate soglie caloriche
- Enfasi grafica sulla porzione: quando i valori per porzione sono evidenziati molto più di quelli per 100 grammi
- Confronto con prodotti simili: se merendine simili di produttori diversi hanno porzioni di riferimento molto diverse, è probabile che qualcuno stia “giocando” con i numeri
L’impatto sui consumatori attenti alla salute
Questa pratica ha conseguenze particolarmente serie per chi cerca di controllare l’apporto calorico o di zuccheri. Un genitore che sceglie una merendina per il figlio basandosi su valori apparentemente bassi potrebbe ritrovarsi a fornire un prodotto molto più calorico del previsto. Allo stesso modo, chi soffre di diabete o segue diete specifiche potrebbe assumere quantità di zuccheri superiori a quelle pianificate.
Il problema si amplifica quando consideriamo che la maggior parte delle persone consuma l’intera merendina, non la porzione teorica indicata sull’etichetta. Dividere una merendina e conservarne una parte per dopo è un comportamento raro e spesso impraticabile.
Strategie di difesa per il consumatore consapevole
Per proteggersi da questa pratica, è fondamentale adottare un approccio metodico alla lettura delle etichette. Il primo passo consiste nel consultare sempre i valori per 100 grammi, che rappresentano l’unico dato standardizzato e comparabile tra prodotti diversi.
Un altro accorgimento utile è calcolare i valori nutrizionali per l’intera confezione. Se una merendina pesa 60 grammi e riporta 150 calorie per 100 grammi, il calcolo reale sarà: 60 x 150 / 100 = 90 calorie totali. Questo numero rappresenta quello che effettivamente andremo a consumare.
L’importanza del confronto consapevole
Per effettuare confronti significativi tra prodotti diversi, è essenziale utilizzare sempre la stessa unità di misura. I valori per 100 grammi permettono di confrontare merendine di pesi diversi su base paritaria, rivelando le reali differenze nutrizionali che le porzioni artificiali potrebbero mascherare.
Questo approccio metodico non richiede particolari competenze tecniche, ma solo un po’ di attenzione in più durante la spesa. Il tempo investito nella lettura attenta delle etichette si traduce in scelte alimentari più consapevoli e allineate con i nostri obiettivi di salute.
La consapevolezza di queste strategie di marketing ci permette di riprendere il controllo delle nostre scelte alimentari, trasformandoci da consumatori passivi in acquirenti informati e critici. Solo così potremo navigare nel complesso mondo dell’etichettatura alimentare senza cadere nelle trappole più comuni.
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