In sintesi
- 🎬 Rocco Schiavone 5
- 📺 Rai 2, ore 21:20
- 🕵️♂️ La serie racconta le indagini e la vita tormentata del vicequestore Rocco Schiavone, un antieroe fuori dagli schemi che affronta casi complessi, amicizie difficili e i fantasmi del proprio passato.
Marco Giallini torna questa sera su Rai 2 nei panni del vicequestore più irascibile e amato della televisione italiana: Rocco Schiavone. Un personaggio che, stagione dopo stagione, è diventato un vero e proprio cult del piccolo schermo, simbolo di un modo nuovo e disincantato di raccontare le indagini e, soprattutto, l’umanità dolente che si nasconde dietro un poliziotto fuori dagli schemi. La quinta stagione, diretta da Simone Spada e tratta dai romanzi di Antonio Manzini, arriva questa sera con l’episodio 2, intitolato “Chi parte e chi resta”, in onda a partire dalle 21:20.
Rocco Schiavone 5: la trama fino a oggi
La quinta stagione di Rocco Schiavone è iniziata nel segno della ferita. Non solo quella fisica, riapertasi proprio durante la notte di Capodanno trascorsa accanto alla giornalista Sandra Buccellato (interpretata da Valeria Solarino), ma anche e soprattutto quella emotiva che da anni lacera il cuore del vicequestore. La moglie Marina, morta tragicamente, continua ad apparire come un fantasma che conforta e condanna allo stesso tempo, segnando in modo indelebile la solitudine di Rocco.
Il suo carattere spigoloso e insofferente alle regole non lo aiuta: i rapporti con colleghi e superiori sono tesi, la linea che separa la giustizia dalle “scorciatoie” che Schiavone si prende è sempre più sfumata, e anche le rare occasioni di intimità con Sandra si trasformano in momenti di complessità, più che di sollievo.
Rocco Schiavone, episodio Rai 2: Chi parte e chi resta
L’episodio che Rai 2 manda in onda questa sera, “Chi parte e chi resta”, porta sulle spalle due grandi linee narrative. Da un lato, torna Sebastiano, l’amico storico del vicequestore, da sempre fonte di grande stress e guai quasi inevitabili. La sua presenza mette Rocco di fronte all’amicizia e ai legami che, per quanto complicati, non riesce mai davvero a recidere. Dall’altro lato Schiavone deve occuparsi della misteriosa morte della professoressa Martinet, una nota studiosa di Leonardo da Vinci. Un caso che promette di mischiare intrighi culturali con l’inesorabile durezza della cronaca nera.
Come se non bastasse, Sandra continua ad agitare i pensieri del vicequestore: quella relazione in bilico, sospesa tra attrazione e diffidenza, sembra rispecchiare il suo stato emotivo, fatto di esitazioni costanti e di un cuore che ancora non ha smesso di appartenere a Marina.
Un crime che ha fatto scuola
Rocco Schiavone non è soltanto un caso televisivo di successo. È una fiction che ha saputo imporsi nel panorama delle produzioni italiane con un realismo potente e una scrittura che rifugge dal manicheismo tipico del poliziesco. Con Marco Giallini in stato di grazia, capace di incarnare un antieroe che sa essere rude e tenero nello stesso istante, la serie è diventata un punto di riferimento per gli amanti del noir nostrano. Non è un caso se luoghi di Aosta, come il bar frequentato da Rocco, siano ormai diventati luoghi di pellegrinaggio per i fan.
- Il personaggio di Schiavone dimostra che l’eroe televisivo non deve essere perfetto, ma umano e fallibile.
- La regia di Simone Spada porta ritmo e respiro contemporaneo, senza tradire l’anima malinconica dei romanzi di Manzini.
L’impatto culturale di Rocco Schiavone
Negli anni, Rocco Schiavone ha definito un nuovo modo di guardare al poliziotto in TV. Non un supereroe, non una figura cristallina di legalità, ma un uomo segnato, fragile, che si rifugia nel sarcasmo come strumento di difesa. Marco Giallini ha reso questo personaggio una sorta di “maschera tragica” moderna, grazie al suo mix di cinismo e struggente vulnerabilità. È anche questo il motivo per cui il pubblico continua a seguirlo con affetto: in fondo, Rocco non combatte solo i criminali, ma anche i propri demoni.
Questa sera il viaggio continua: un nuovo caso, vecchie ferite che non smettono di pulsare e un protagonista che, stagione dopo stagione, conferma la sua grandezza televisiva. Rocco Schiavone non è solo una fiction, è diventata un vero e proprio specchio di quella zona grigia che appartiene a tutti noi, e che raramente la TV italiana ha avuto il coraggio di mostrare in modo così diretto.
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